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TogglePunti caldi (hot spots): aree critiche da monitorare con termografia o sensori
Nel contesto dell’ingegneria impiantistica, dell’industria e della manutenzione predittiva, gli hot spots – o punto caldo – assumono un ruolo chiave nella prevenzione dei guasti, nella sicurezza e nell’efficienza operativa. Questi punti rappresentano aree localizzate con temperatura anomala, che possono indicare malfunzionamenti imminenti, sovraccarichi, dispersioni o rischi d’incendio.
Monitorarli in modo proattivo attraverso termografia a infrarossi o sensori di temperatura intelligenti è essenziale per ridurre i rischi e ottimizzare i costi di gestione.
Cosa sono gli hot spots
I punti caldi sono zone in cui la temperatura supera quella normale di esercizio. Possono svilupparsi in impianti elettrici, componenti meccanici, superfici edilizie o linee produttive a causa di:
- Sovraccarichi elettrici o connessioni difettose
- Attriti eccessivi nei macchinari
- Isolamenti termici danneggiati
- Accumulo di polvere o ostruzioni nei sistemi HVAC
- Reazioni chimiche anomale nei processi industriali
Individuare e intervenire su questi punti prima che si verifichino guasti o incendi è una pratica essenziale nella manutenzione predittiva.

Tecnologie per il monitoraggio
1. Termografia a infrarossi
La termografia IR è uno strumento diagnostico non invasivo che consente di visualizzare le temperature superficiali in tempo reale. Utilizzata da tecnici e manutentori, permette di:
- Identificare surriscaldamenti nei quadri elettrici
- Rilevare dispersioni termiche in edifici
- Diagnosticare anomalie meccaniche prima di guasti
Vantaggi:
- Analisi rapida su ampie superfici
- Nessuna interruzione del servizio
- Documentazione visiva immediata
2. Sensori termici intelligenti
I sensori IoT (Internet of Things) per il monitoraggio termico consentono il controllo continuo e in tempo reale dei punti critici. Possono essere integrati in:
- Impianti elettrici industriali
- Motori e trasformatori
- Sistemi HVAC e refrigerazione
Questi sensori inviano allarmi automatici in caso di sforamento dei valori soglia, favorendo interventi tempestivi.
Settori di applicazione
Il monitoraggio dei punti caldi è cruciale in molti settori:
- Industria manifatturiera: per prevenire fermi macchina e incendi
- Energia e impianti elettrici: per garantire la continuità e la sicurezza degli impianti
- Edilizia e smart building: per migliorare l’efficienza energetica e monitorare gli impianti HVAC
- Data center: per evitare il surriscaldamento delle apparecchiature e assicurare l’operatività
Benefici del monitoraggio degli hot spots
- Manutenzione predittiva: riduce i costi e previene guasti improvvisi
- Prevenzione incendi: evita rischi legati al surriscaldamento
- Risparmio energetico: identifica dispersioni o inefficienze termiche
- Analisi dati: consente di storicizzare le anomalie per migliorare la gestione degli impianti
Conclusioni
L’individuazione e il monitoraggio dei punti caldi rappresentano un passo fondamentale verso una gestione più sicura, efficiente e intelligente degli impianti. Grazie all’utilizzo di termocamere e sensori intelligenti, è oggi possibile rilevare precocemente anomalie invisibili a occhio nudo, intervenendo prima che diventino problemi critici. Una tecnologia semplice, ma di impatto strategico, per ogni realtà industriale e infrastrutturale orientata all’affidabilità e alla sostenibilità.