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Estintore per quadri elettrici: istruzioni essenziali

Estintore per quadri elettrici

I quadri elettrici rappresentano una delle aree più sensibili in caso di incendio. Un corto circuito, un surriscaldamento o un guasto isolante possono trasformarsi in pochi secondi in una scintilla pericolosa.
In questi casi, un estintore per quadri elettrici è l’unico strumento davvero efficace e sicuro per domare le fiamme senza rischiare folgorazioni o danni irreversibili agli impianti.

Estintore per quadri elettrici

Cos’è un estintore per quadri elettrici

Un estintore per quadri elettrici rappresenta una soluzione specificamente studiata per la protezione di ambienti in cui sono presenti impianti elettrici in tensione, spesso sensibili e costosi. In tali contesti, un incendio, anche di piccole dimensioni, può compromettere non solo le apparecchiature ma l’intero sistema produttivo o di controllo. A differenza degli estintori tradizionali, questi dispositivi impiegano agenti estinguenti dielettrici, ovvero sostanze che non conducono elettricità e non provocano cortocircuiti durante l’uso, garantendo così la sicurezza dell’operatore e la protezione dei componenti elettronici.

Tra gli ambienti dove un estintore per quadri elettrici è indispensabile rientrano non solo le sale server e i quadri di distribuzione, ma anche centri di controllo industriali, uffici tecnici, laboratori di automazione, centrali di telecomunicazioni e data center. In questi luoghi, un principio d’incendio può derivare da surriscaldamento di cavi, sovraccarichi elettrici, difetti di isolamento o infiltrazioni di umidità che causano cortocircuiti. La rapidità d’intervento è fondamentale, ma deve sempre avvenire in condizioni di sicurezza elettrica, cosa che solo un estintore specifico può garantire.

Gli agenti estinguenti più utilizzati per questo tipo di applicazione sono CO₂ (anidride carbonica), gas puliti come Novec 1230 o FM-200, e in alcuni casi polveri speciali dielettriche. La CO₂, in particolare, è apprezzata perché soffoca l’incendio eliminando l’ossigeno senza lasciare residui: dopo l’intervento, non è necessario pulire o sostituire i componenti elettrici, cosa che sarebbe inevitabile con un estintore a polvere tradizionale. Gli estintori a gas inerte o HFC, invece, offrono un’alternativa ancora più “pulita” e non tossica per l’uomo, adatta ad ambienti chiusi o climatizzati dove il personale è presente.

Perché non usare un estintore qualsiasi su impianti elettrici

Molti commettono l’errore di credere che tutti gli estintori svolgano la stessa funzione, ma in realtà ogni tipologia è progettata per un uso specifico. In presenza di apparecchiature elettriche, questa distinzione diventa cruciale. Utilizzare un estintore ad acqua o a schiuma su un quadro elettrico sotto tensione può infatti risultare estremamente pericoloso, poiché entrambi gli agenti estinguenti sono conduttori di elettricità.

Il rischio principale è la folgorazione dell’operatore, che può avvenire anche a distanza se il getto entra in contatto con parti metalliche o conduttive collegate al circuito. A ciò si aggiunge il danneggiamento irreversibile dei componenti elettronici: schede, cablaggi, fusibili e trasformatori possono essere compromessi in modo permanente dal contatto con acqua, schiuma o residui umidi. In molti casi, il danno economico causato da un intervento errato supera di gran lunga quello dell’incendio stesso.

Tipologie di estintori per quadri elettrici

1. Estintori a CO₂ (Anidride Carbonica)

Estintori a CO₂ per quadri elettrici

Gli estintori a CO₂ (anidride carbonica) rappresentano la soluzione più diffusa e raccomandata per la protezione di quadri elettrici, apparecchiature elettroniche e impianti di controllo. La loro efficacia deriva dalle proprietà fisiche dell’agente estinguente: la CO₂ è un gas inerte, più pesante dell’aria, che agisce soffocando la fiamma e riducendo la concentrazione di ossigeno nell’area interessata.
Durante l’erogazione, la CO₂ si espande rapidamente e si trasforma in neve carbonica, generando un getto freddo e secco a circa –80°C. Questo abbassamento improvviso di temperatura contribuisce a spegnere il fuoco e a raffreddare le superfici, impedendo la riaccensione.

Vantaggi principali

Il principale vantaggio dell’estintore a CO₂ è la totale assenza di conducibilità elettrica, caratteristica che permette di spegnere incendi in presenza di corrente senza alcun rischio di scosse o cortocircuiti. La CO₂ è un gas dielettrico, quindi non trasmette elettricità, rendendola sicura fino a 1000 Volt, purché venga rispettata la distanza minima di sicurezza (almeno 1 metro).
Inoltre, l’anidride carbonica non lascia residui solidi o liquidi, e una volta utilizzata, si disperde naturalmente nell’ambiente senza danneggiare i dispositivi elettrici. Questa caratteristica è fondamentale in contesti delicati come server room, quadri di comando, sistemi di automazione o apparecchiature medicali, dove anche minime tracce di polvere o umidità potrebbero compromettere la funzionalità dei circuiti.
Gli estintori a CO₂ sono efficaci contro incendi di classe B (liquidi infiammabili come oli, solventi, carburanti) e di classe E, che coinvolgono impianti elettrici in tensione.

Svantaggi

Nonostante i numerosi vantaggi, gli estintori a CO₂ presentano anche alcuni limiti operativi che ne condizionano l’utilizzo in determinati contesti. Il primo riguarda la limitata efficacia sui materiali solidi (classe A), come carta, legno o plastica, poiché la CO₂ non penetra all’interno dei materiali e agisce solo sulla superficie della fiamma. Ciò significa che, in incendi strutturali o con materiali porosi, il rischio di riaccensione è elevato.
Un altro aspetto da considerare è la bassa temperatura del getto, che può raggiungere i –80°C: se diretto troppo vicino a componenti delicati, può causare shock termico, rottura di vetri, crepe su plastiche o danneggiamenti a circuiti sensibili. Pertanto, è essenziale mantenere la distanza di sicurezza consigliata e usare il diffusore a cono per distribuire il gas in modo più omogeneo.

2. Estintori a gas inerte o a HFC (idrofluorocarburi)

Estintori a gas puliti (FM-200, Novec 1230, FE-36)

Gli estintori a gas puliti rappresentano una delle soluzioni più evolute per la protezione antincendio in ambienti tecnologici o in spazi chiusi dove la sicurezza delle persone e la tutela delle apparecchiature sono prioritarie. Questi estintori utilizzano agenti estinguenti come FM-200 (HFC-227ea), Novec 1230 (FK-5-1-12) e FE-36 (HFC-236fa), gas progettati per interrompere la combustione riducendo la concentrazione di ossigeno nell’area interessata e raffreddando la fiamma.
A differenza della CO₂, che agisce sostituendo completamente l’ossigeno e può risultare pericolosa in ambienti non ventilati, i gas puliti mantengono un livello di ossigeno sufficiente alla respirazione umana, rendendo possibile l’uso anche in presenza di personale. Questa caratteristica li rende particolarmente adatti a uffici, data center, laboratori elettronici, sale di controllo, musei e archivi, dove è necessario bilanciare sicurezza e continuità operativa.

Un ulteriore vantaggio è la totale assenza di residui: i gas puliti si disperdono completamente dopo l’intervento, senza lasciare tracce, polveri o umidità. Ciò consente di riprendere le attività quasi immediatamente, senza dover pulire o sostituire le apparecchiature colpite. Inoltre, questi agenti estinguenti non sono corrosivi e non provocano danni a metalli, plastiche o componenti elettronici sensibili, caratteristiche fondamentali nei settori ad alta tecnologia.
I gas come Novec 1230, in particolare, offrono anche un profilo ambientale sostenibile, grazie al basso potenziale di riscaldamento globale (GWP) e all’assenza di effetti sull’ozono, rendendoli una scelta ecologica rispetto ai vecchi Halon, oggi vietati.

Vantaggi principali

Il punto di forza degli estintori a gas puliti è la sicurezza per le persone e le apparecchiature. Gli agenti come FM-200 e Novec 1230 sono non tossici, inodori e non conduttivi, permettendo l’utilizzo anche in ambienti occupati. Possono essere impiegati in presenza di corrente elettrica senza rischio di folgorazione, poiché non conducono elettricità. Inoltre, grazie alla loro capacità di disperdersi rapidamente, non lasciano residui né richiedono operazioni di pulizia dopo lo spegnimento.
Dal punto di vista tecnico, questi gas agiscono raffreddando la fiamma e interrompendo la reazione di combustione, senza alterare l’equilibrio chimico dell’aria. Questo significa che l’intervento è delicato ma efficace, ideale per impianti elettronici, apparecchiature mediche, strumenti di misura e server.
Un altro vantaggio è la stabilità dell’agente estinguente nel tempo: non si degrada, non evapora e non richiede sostituzioni frequenti. Gli estintori a gas puliti hanno una vita utile di oltre 10 anni, se sottoposti a manutenzione periodica. Infine, l’impatto ambientale ridotto li rende conformi alle direttive europee F-Gas, garantendo protezione antincendio sostenibile e responsabile.

Svantaggi principali

L’unico limite significativo degli estintori a gas puliti è il costo superiore rispetto ad altre soluzioni. Sia l’agente estinguente sia la bombola devono essere progettati e certificati per garantire la corretta erogazione, il che incide sui costi iniziali. Inoltre, essendo gas compressi, richiedono verifiche periodiche di pressione e un ambiente di stoccaggio controllato.
La manutenzione deve essere effettuata da personale specializzato, poiché la misurazione della concentrazione e dell’integrità della bombola non può essere eseguita visivamente. In caso di perdita o erogazione accidentale, è necessario ricaricare completamente il dispositivo, con tempi e costi non trascurabili.
Nonostante ciò, per ambienti critici o con presenza di persone, i vantaggi superano ampiamente gli svantaggi, rendendo i gas puliti una soluzione premium ma estremamente affidabile.

Estintori a polvere dielettrica

Gli estintori a polvere dielettrica rappresentano una categoria specifica di dispositivi progettati per affrontare incendi misti in cui coesistono materiali solidi, liquidi infiammabili e apparecchiature elettriche. A differenza della polvere tradizionale (come la polvere ABC), quella dielettrica è formulata con composti chimici non conduttivi, come fosfati e carbonati speciali, che impediscono la trasmissione della corrente elettrica. Questo li rende sicuri anche su quadri elettrici ad alta tensione, fino a 1000 Volt.

Il principio di funzionamento è duplice: la polvere interrompe la reazione chimica della combustione e forma uno strato isolante sulla superficie del materiale incendiato, soffocando la fiamma e impedendo la riaccensione. Questa azione combinata li rende efficaci su incendi di classe A (solidi), B (liquidi infiammabili) ed E (impianti elettrici), offrendo così un’ottima versatilità in contesti industriali o artigianali.

Pro dei modelli a polvere dielettrica

Gli estintori a polvere dielettrica sono estremamente versatili ed economici. Offrono una potenza estinguente elevata, capace di agire su più classi di fuoco contemporaneamente, e sono immuni all’umidità o alle basse temperature. La loro efficacia immediata e la possibilità di operare anche in presenza di corrente li rendono perfetti per impianti industriali, quadri elettrici secondari o aree miste.
Un altro vantaggio è la semplicità di manutenzione: la polvere non richiede controlli complessi, e gli interventi periodici si limitano alla verifica del peso e delle condizioni meccaniche della bombola. In situazioni di emergenza, offrono una scarica rapida e potente, che consente di estinguere l’incendio in pochi secondi.
Dal punto di vista economico, rappresentano la soluzione più accessibile per ambienti tecnici e produttivi che richiedono una protezione combinata contro fuochi solidi e rischio elettrico.

Contro e limitazioni

Il principale svantaggio degli estintori a polvere dielettrica è legato ai residui solidi che lasciano dopo l’utilizzo. Le polveri estinguenti tendono a depositarsi su superfici e componenti elettronici, penetrando nei circuiti, nei connettori e nelle ventole di raffreddamento, dove possono provocare corrosione o cortocircuiti nel tempo. Per questo motivo, non sono raccomandati in ambienti tecnologici sensibili, come sale server, centri dati o laboratori elettronici.
Inoltre, la visibilità ridotta generata dalla nuvola di polvere può rendere più difficile l’intervento e l’evacuazione in spazi chiusi. Anche la pulizia successiva richiede tempo e personale specializzato, con conseguenti costi di fermo macchina.

Come scegliere l’estintore giusto per quadri elettrici

1. Potenza elettrica e tipologia di impianto

La potenza elettrica dell’impianto e la sua tipologia costruttiva rappresentano i primi fattori determinanti nella scelta dell’estintore per quadri elettrici. Gli impianti con tensione fino a 1000 Volt — come quelli presenti nella maggior parte di uffici, abitazioni e piccole aziende — possono essere protetti efficacemente con estintori a CO₂ o a gas inerte, poiché entrambi gli agenti estinguenti sono dielettrici e non conducono corrente. Questi estintori permettono di intervenire anche senza interrompere l’alimentazione elettrica, mantenendo una distanza di sicurezza di circa un metro.
Per impianti con tensioni più elevate, come cabine di trasformazione media tensione (MT) o impianti industriali con sistemi complessi, la situazione cambia. In tali contesti, il rischio elettrico è maggiore, e occorre scegliere dispositivi con una classe dielettrica certificata superiore, indicata sulla targhetta dell’estintore.

2. Ambiente di installazione

Il contesto in cui l’estintore viene installato influisce in modo determinante sulla sua efficacia e sulla sicurezza complessiva. In uffici, sale server e data center, dove si trovano apparecchiature elettroniche sensibili, è fortemente consigliato l’uso di estintori a CO₂ o a gas puliti (come Novec 1230 o FM-200). Questi dispositivi sono non conduttivi e non lasciano residui, evitando che i componenti vengano danneggiati o corrosi. Inoltre, in ambienti climatizzati o con presenza di personale, i gas puliti offrono un vantaggio importante: non sono tossici e non riducono eccessivamente la concentrazione di ossigeno, consentendo un intervento in sicurezza.
Nelle aree industriali o in contesti produttivi, dove possono coesistere materiali solidi infiammabili e impianti elettrici sotto tensione, è preferibile utilizzare estintori a polvere dielettrica, che garantiscono un’azione più ampia e potente su incendi di classe A, B ed E. Tuttavia, è bene ricordare che la polvere può danneggiare i componenti elettronici, quindi il loro impiego va limitato a quadri di potenza o zone non sensibili.

3. Frequenza di utilizzo e manutenzione

Un altro elemento fondamentale nella scelta dell’estintore per quadri elettrici è la frequenza di utilizzo e la facilità di manutenzione richiesta. Gli estintori a CO₂, pur essendo tra i più affidabili e diffusi, necessitano di controlli periodici annuali per verificarne il peso e la pressione interna. Inoltre, devono essere sottoposti a collaudo idraulico ogni 10 anni, come previsto dalla norma UNI 9994-1:2013, per garantire la resistenza del serbatoio alla pressione di esercizio.
Gli estintori a gas pulito, invece, hanno intervalli di revisione più lunghi, spesso fino a sei anni, grazie alla stabilità dell’agente estinguente e alla tenuta ermetica del sistema. Tuttavia, richiedono strumentazione specifica per la verifica del contenuto e della pressione, il che comporta costi di manutenzione leggermente più elevati. Il vantaggio è che, in ambienti dove il rischio di incendio è basso ma il valore dei beni è alto (come data center, archivi o musei), questi costi sono pienamente giustificati.

Normative e riferimenti tecnici

Gli estintori per quadri elettrici non sono semplici dispositivi di sicurezza, ma presidi soggetti a normative tecniche molto precise, che ne regolano progettazione, costruzione, manutenzione e modalità d’impiego. La norma UNI 9994-1:2013 rappresenta il principale riferimento in Italia per la manutenzione periodica degli estintori portatili e carrellati, stabilendo i criteri per garantirne nel tempo l’efficienza e la sicurezza. Tale norma definisce non solo la frequenza dei controlli (semestrali, di revisione e collaudo), ma anche i requisiti professionali che devono possedere i tecnici manutentori e le modalità di registrazione delle operazioni eseguite.

Oltre alla UNI 9994-1, gli estintori per quadri elettrici devono rispettare la Direttiva Europea 2014/68/UE (PED – Pressure Equipment Directive), che regola la progettazione e la produzione di attrezzature a pressione. Questa direttiva, recepita in Italia con il D.Lgs. 26/2016, stabilisce i requisiti di sicurezza meccanica dei serbatoi, dei raccordi e delle valvole, imponendo test di tenuta, resistenza e collaudo prima dell’immissione sul mercato. Ogni estintore conforme alla PED deve riportare la marcatura CE, garanzia che il prodotto è stato sottoposto a verifiche di qualità e sicurezza secondo gli standard europei.

Le etichette informative applicate sul corpo dell’estintore sono altrettanto importanti e devono riportare tutte le informazioni operative essenziali, in modo chiaro e indelebile. Devono indicare:

  • Il tipo di agente estinguente utilizzato (CO₂, HFC, gas pulito o polvere dielettrica), per consentire all’operatore di scegliere lo strumento giusto in base al tipo di incendio.
  • La classe di incendio coperta (B, E o A-B-E), che definisce i materiali e le situazioni per cui l’estintore è idoneo.
  • La distanza di sicurezza da mantenere, generalmente superiore a 1 metro per dispositivi sotto tensione, indispensabile per evitare rischi di folgorazione.

Installazione e manutenzione dell’estintore per quadri elettrici

Installazione corretta

La posizione dell’estintore è un aspetto fondamentale per garantirne l’efficacia in caso di emergenza. Anche il miglior dispositivo perde valore se non è facilmente accessibile e correttamente installato. Nel caso di quadri elettrici, l’estintore deve essere collocato nelle immediate vicinanze. Questa accortezza è indispensabile per evitare che un eventuale incendio o un’esplosione di arco elettrico ne impediscano l’accesso o danneggino il dispositivo stesso.
La distanza ideale è generalmente di 1,5–3 metri dal quadro elettrico, in un punto libero da ostacoli e facilmente individuabile anche in condizioni di fumo o scarsa visibilità. L’estintore deve essere installato a parete, su un supporto metallico certificato, con la maniglia posta a circa 1,10 – 1,50 metri dal suolo, in modo da risultare comodo da afferrare anche per personale di statura diversa.

Manutenzione periodica degli estintori per quadri elettrici

La manutenzione periodica è la chiave per assicurare che un estintore per quadri elettrici sia sempre pienamente efficiente e pronto all’uso. Come previsto dalla norma UNI 9994-1:2013, ogni estintore deve essere sottoposto a controllo semestrale da parte di un tecnico qualificato, che verifichi lo stato generale del dispositivo, la presenza del sigillo di sicurezza, la leggibilità delle etichette e l’integrità del serbatoio.
Oltre a questi controlli visivi, la norma stabilisce anche i tempi di revisione periodica, che variano a seconda del tipo di agente estinguente:

  • CO₂ (anidride carbonica): revisione ogni 60 mesi (5 anni) – durante la quale il tecnico svuota e ricarica completamente il dispositivo, controlla le valvole e sottopone la bombola a prova di pressione.
  • Polvere dielettrica: revisione ogni 36 mesi (3 anni) – poiché la polvere tende a compattarsi con l’umidità o le vibrazioni, viene sostituita interamente e il serbatoio pulito internamente.
  • Gas puliti (Novec 1230, FM-200, FE-36): revisione ogni 72 mesi (6 anni) – il tecnico verifica la pressione, la tenuta delle valvole e la purezza del gas, utilizzando strumenti certificati.

Oltre alla revisione, ogni dieci anni deve essere eseguito il collaudo idraulico del serbatoio, che serve a verificare la resistenza meccanica del corpo metallico a pressioni elevate. Solo dopo il superamento del collaudo, l’estintore può essere rimesso in servizio.

Tutti gli interventi effettuati — controllo, revisione e collaudo — devono essere registrati nel “registro dei controlli antincendio”, documento obbligatorio per aziende, enti pubblici, esercizi commerciali e condomìni. Tale registro deve riportare la data dell’intervento, il nome e la firma del tecnico manutentore, il tipo di operazione eseguita e l’esito della verifica.
La mancata manutenzione o l’assenza del registro comportano sanzioni amministrative e, in caso d’incendio, responsabilità penali per il datore di lavoro o l’amministratore dell’edificio.

Quando e come usare l’estintore su un quadro elettrico

In caso di incendio elettrico, è fondamentale mantenere la calma e agire seguendo una procedura sicura e consapevole. I fuochi che coinvolgono quadri elettrici o apparecchiature sotto tensione possono propagarsi rapidamente e generare situazioni estremamente pericolose se affrontati con mezzi impropri. Prima di tutto, bisogna verificare che l’estintore disponibile sia omologato per uso su apparecchiature elettriche, ossia contrassegnato con la classe di incendio “E” e dotato di agente estinguente non conduttivo (CO₂, gas pulito o polvere dielettrica).

Una volta accertata l’idoneità del dispositivo, è necessario mantenere una distanza di almeno un metro dal quadro elettrico o dal punto d’origine delle fiamme. Questo spazio di sicurezza riduce il rischio di arco elettrico e consente al getto estinguente di diffondersi uniformemente.

Conclusioni

L’estintore per quadri elettrici è uno strumento indispensabile in ogni ambiente dove sono presenti impianti elettrici sotto tensione.
La sua efficacia, tuttavia, dipende non solo dal tipo di agente estinguente, ma anche dalla corretta installazione, manutenzione e formazione del personale.