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Vendita Idranti antincendio

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L’articolo odierno si focalizzerà sulla vendita idranti antincendio, mettendo in evidenza l’importanza di questi dispositivi e le caratteristiche che li rendono indispensabili in ogni struttura. Esploreremo i vantaggi di acquistare idranti antincendio di qualità e come possono contribuire a preservare la sicurezza delle persone e la salvaguardia del patrimonio.

Investire nella vendita di idranti antincendio di qualità è un passo fondamentale per proteggere la sicurezza delle persone e delle strutture. Non solo si contribuisce a prevenire potenziali disastri, ma si garantisce anche la tranquillità di sapere di essere adeguatamente preparati in caso di emergenza.

Vendita idranti antincendio a muro e idranti sottosuolo e soprasuolo

Gli idranti antincendio sono delle protezioni attive create per l’estinzione degli incendi in fase già avanzata. Differentemente dagli estintori che normalmente agiscono nella fase di principio d’incendio.

L’acqua può domare i fuochi di classe A; più nello specifico, poiché l’acqua è un buon conduttore di elettricità, è impossibile impiegarla in caso di fuochi di classe E – quelli in cui sono presenti impianti sotto tensione – fuochi di classe C – gas – e fuochi di classe D – metalli, con la sola esclusione di nitriti, nitrati, clorati e permanganati.

Esistono 3 tipologie commercializzate di idranti, disciplinate dalla normativa UNI 10779. Le quali devono obbligatoriamente riportare la marcatura CE, in base alla direttiva CEE 89/106 del 21 dicembre 1988 relativa al ravvicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari e amministrative degli Stati Membri concernenti i prodotti da costruzione.

Vendita Idranti antincendio:

Idranti a muro UNI 45 e naspi UNI 25

Le cassette antincendio ovvero gli idranti a muro si compongono di una cassetta murata o sporgente. Inoltre sono caratterizzate da un rubinetto idrante e da una lancia e tubazione flessibileraccordabile, denominata manichetta, della lunghezza massima di 20 metri. La tubazione ha un diametro di 45 mm, caratteristica che conferisce a questo tipo di cassetta l’appellativo di cassetta idrante UNI 45.

Una seconda tipologia di idranti a muro è costituito dai naspi, le cassette con tubazioni semirigide da 20(molto raramente) o 25 mm, provviste di un avvolgitubo orientabile, con la tubazione già direttamente congiunta alla lancia e al rubinetto. I naspi presentano l’indubbio pregio di una maggiore facilità di impiego, ma hanno una gittata idrica minore rispetto alle manichette; sono, inoltre, più ingombranti.
Idranti UNI 45 e naspi, hanno una lancia a tre effetti che permette di modificare il getto d’acqua,con un getto lungo frazionato, ovvero più aperto e dalla gittata corta, e interrompere il flusso.

Gli idranti a muro, che devono essere conformi alla norma UNI EN 671-2, nel caso in cui siano situati all’interno degli edifici. Inoltre devono essere installati ad ogni piano e in ciascun compartimento ed essere, altresì, collegati in modo permanente alla valvola di intercettazione.
La normativa di riferimento per i naspi, è invece, la UNI EN 671-1.

Idranti sottosuolo

Gli idranti sottosuolo, la cui realizzazione deve seguire la disciplina dettata dalla normativa UNI EN 14229, sono degli idranti antincendio interrati e si possono utilizzare grazie ad un attacco per il collegamento detto “collo di cigno”, utilizzato per unire le manichette e la lancia di erogazione. Vengono manovrati manualmente per mezzo di una chiave da inserire in un dispositivo di forma pentagonale che apre e chiude la valvola di intercettazione.

Rispetto agli idranti soprasuolo, presentano lo svantaggio di offrire una portata idrica decisamente inferiore. Considerato che hanno una sola bocca, di dimensioni peraltro contenute, (non più di 70 mm ), per cui non consentono l’applicazione di più manichette contemporaneamente, oltre ad essere, ovviamente, meno accessibili rispetto ai primi.

Sono, infine, situati ad una distanza suggerita tra 5 e 10 metri dal perimetro del fabbricato, in base alla sua altezza, e ad una distanza di massimo 60 metri l’uno dall’altro.

Idranti sottosuolo

Gli idranti soprasuolo, detti anche a colonna, sono quelli individuabili nei parcheggi, nelle aree industriali o all’esterno dei condomini.  Sono facilmente riconoscibili grazie alla vernice di colore rosso.
Sono costituiti da un corpo in ghisa, da uno scarico antigelo, dal cosiddetto “cappellotto”. Poi hanno un dispositivo di forma pentagonale che apre e chiude la valvola di intercettazione mediante una “chiave di manovra”. Ed inoltre da una flangia di congiunzione all’impianto di distribuzione e da due sbocchi per la connessione delle manichette.
Allo stesso modo di quelli sottosuolo, sono situati ad una distanza suggerita tra 5 e 10 metri dal perimetro del fabbricato, in base alla sua altezza, e ad una distanza di massimo 60 metri l’uno dall’altro.

Possono essere, inoltre, di due tipi:

– senza linea di rottura (tipo A)
– con linea di rottura prestabilita (tipo C)

Il primo modello è suggerito quando l’idrante deve essere collocato in una zona in cui si ritiene quasi nullo il pericolo che venga urtato accidentalmente da un veicolo, con conseguente danno all’idrante medesimo;  il secondo, viceversa, quando tale rischio è elevato: si pensi, per esempio, ad un ciglio stradale. In quest’ultimo caso, il sistema di rottura fa sì che la parte soprasuolo e quella sottosuolo dell’idrante rimangano separate e assicura che l’idrante stesso resti chiuso anche in seguito al rovesciamento della parte soprasuolo.

 

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