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Sicurezza sul lavoro: fonometria e vibrometria

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La sicurezza sul lavoro è un aspetto fondamentale per garantire un ambiente lavorativo sano e protetto. Nell’ambito di tale sicurezza, è essenziale identificare e valutare i rischi connessi a fattori come il rumore e le vibrazioni, che possono influire negativamente sulla salute e sul benessere dei lavoratori.

In questo articolo approfondiremo l’importanza della fonometria e della vibrometria nella sicurezza sul lavoro, esaminando i rischi associati al rumore e alle vibrazioni e illustrando le principali misure preventive da adottare. Attraverso una corretta valutazione e gestione di tali fattori, sarà possibile garantire un ambiente lavorativo sicuro e tutelare la salute dei lavoratori.

Sicurezza sul lavoro: valutazione dei rischi derivanti da esposizione ad agenti fisici

Nell’ambito della valutazione generale dei rischi per la sicurezza sul lavoro (art. 17 e 28 Dlgs 81/08), il datore di lavoro valuta tutti i rischi derivanti da esposizione ad agenti fisici, in modo da identificare e adottare le opportune misure di prevenzione e protezione con particolare riferimento alle norme di buona tecnica ed alle buone prassi.

La valutazione dei rischi derivanti da esposizione ad agenti fisici è programmata ed effettuata, con cadenza almeno quadriennale, da personale qualificato nell’ambito del SPP in possesso di specifiche conoscenze in materia.

Il datore di lavoro nella valutazione dei rischi precisa quali misure di prevenzione e protezione devono essere adottate per la sicurezza sul lavoro.

La valutazione dei rischi è riportata sul documento di valutazione di cui all’articolo 28, essa può includere una giustificazione del datore di lavoro secondo cui la natura e l’entità dei rischi non rendono necessaria una valutazione dei rischi più dettagliata.

Tenuto conto del progresso tecnico e della disponibilità di misure per controllare il rischio alla fonte, i rischi derivanti dall’esposizione agli agenti fisici sono eliminati alla fonte o ridotti al minimo.

La riduzione dei rischi derivanti dall’esposizione agli agenti fisici si basa sui principi generali di prevenzione contenuti nel presente decreto.

Il datore di lavoro adatta le misure di riduzione ed eliminazione del rischio alle esigenze dei lavoratori appartenenti a gruppi particolarmente sensibili al rischio, incluse le donne in stato di gravidanza ed i minori.

In nessun caso i lavoratori devono essere esposti a valori superiori ai valori limite di esposizione. Allorché, nonostante i provvedimenti presi dal datore di lavoro in applicazione del presente capo i valori limite di esposizione risultino superati, il datore di lavoro adotta misure immediate per riportare l’esposizione al di sotto dei valori limite di esposizione, individua le cause del superamento dei valori limite di esposizione e adegua di conseguenza le misure di protezione e prevenzione per evitare un nuovo superamento (art. 182).

Suono e rumore sono manifestazioni delle variazioni di pressione che originano dalle vibrazioni in un mezzo elastico (es. aria).

Si propagano con un’alternanza di zone di compressione e decompressione (onde sonore) caratterizzate da:
– Ampiezze (intensità sonora, si misura in dB)‏
 Frequenze (contenuto armonico, si misura in Hz)‏

La sensibilità dell’orecchio varia al variare della frequenza. La soglia udibile indica la minima intensità, alla specifica frequenza che l’orecchio mediamente può percepire, la soglia del dolore indica il valore massimo sopportabile.

Il rumore industriale, caratterizzato da composizione di frequenze medio-alte (2000-4000-8000 Hz), può provocare danni anatomici all’organo del Corti.

Altri fattori aggravanti nell’instaurarsi del danno uditivo sono:
– Il rumore impulsivo
 I toni puri

I metodi e le strumentazioni utilizzati devono essere adeguati alle caratteristiche del rumore da misurare, alla durata dell’esposizione e ai fattori ambientali secondo le indicazioni delle norme tecniche. I metodi utilizzati possono includere la campionatura, purché sia rappresentativa dell’esposizione del lavoratore. Il datore di lavoro tiene conto dell’incertezza delle misure determinate secondo la prassi metrologica.

Il fonometro è uno strumento composto da:
– una capsula microfonica che trasforma le variazioni di pressione dell’aria in variazioni di tensione elettrica;
– un filtro che simula la sensibilità alle diverse frequenze dell’orecchio umano;
– il misuratore dei segnali trasdotti.

Come procediamo per la valutazione del rischio?

VALUTAZIONE SENZA MISURAZIONI
L’uso di dati da tabelle inail può consentire di stimare preliminarmente, evitando di effettuare misurazioni spesso difficili e costose, se ed in che misura il livello di esposizione quotidiana a vibrazioni del lavoratore riferita alle otto ore di lavoro, A(8), superi o meno il livello d’azione di 2.5 m/s2 o il valore limite di 5 m/s2 assunti dalla proposta di norma comunitaria. Ciò al fine di poter mettere immediatamente in atto le
appropriate azioni di tutela, individuate nel § 1.8, privilegiando gli interventi alla fonte, quali la sostituzione degli utensili che producono
alti livelli di esposizione con utensili che producano minori livelli di vibrazioni.
Si ribadisce in proposito che esposizioni a vibrazioni di livello superiore a 20 m/s2, anche se di brevissima durata, devono essere assolutamente evitate, in accordo con quanto indicato dalla Proposta di Direttiva sugli Agenti Fisici 94/C230/03.

VALUTAZIONI CON MISURAZIONI
Qualora non siano disponibili dati attendibili sulle vibrazioni prodotte dai macchinari impiegati nei cicli produttivi sarà necessario misurare
le vibrazioni secondo le attuali norme di buona tecnica come riportato nella guida alla misurazione delle vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio basata sugli standard ISO e CEN in materia.

RELAZIONE TECNICA
Nel testo della relazione tecnica, vanno riportati i seguenti elementi:

Anagrafica dell’unità produttiva in oggetto, descrizione della tipologia produttiva e delle mansioni nonché numero degli occupati totali;

Tabella che identifichi le mansioni e relativo numero di occupati, per le quali si è convenuto di escludere il superamento dei 2,5 m/s2 di
sulla base di una valutazione senza misurazioni dettagliate, indicando i relativi criteri di giudizio adottati;

Tipo di strumentazione (di calibrazione e di misura) utilizzata, con data di acquisto o data dell’ultima taratura (di laboratorio), in quest’ultimo caso precisando il centro SIT o WECC che l’ha effettuata, e gli estremi di identificazione della procedura; descrizione della tecnica di fissaggio degli accelerometri;

Criteri e modalità di valutazione dei valori di A(8);

Indicazione dei macchinari (produttore, modello e matricolo, massa, potenza, alimentazione ecc…), delle modalità di lavoro (accessori montati, materiali lavorati, ecc…) in relazione alle misure effettuate. Nel caso di attività a carattere temporaneo (es.: cantieri edili) o non legate ad un preciso luogo di lavoro (es.: agricoltura, autotrasportatori…) andrà prevista, oltre alla descrizione delle lavorazioni e dei mezzi di produzione impiegati, l’indicazione precisa di ciò che si è provveduto a misurare;

Tabella che associ ai macchinari misurati i rispettivi dati misurati, la data, i tempi e le condizioni di misura, l’eventuale errore casuale;
Tabella che descriva il procedimento adottato per assegnare il valore di A(8) al singolo operatore (o al gruppo omogeneo) tenendo
conto dell’organizzazione del lavoro (posti di lavoro/mobilità/tempi di permanenza);

Elenco nominativo di tutti i lavoratori con indicazione delle relative classi di rischio:
– A(8) > 5 m/s2
– 2,5 m/s2 £ A(8) £ 5 m/s2
– A(8) < 2,5 m/s2

Suggerimenti tecnici per programmare e attuare le misure tecniche, organizzative e procedurali concretamente attuabili per
ridurre l’esposizione e per fissare i tempi di ripetizione della valutazione.

La Relazione tecnica va datata e firmata dal personale competente.

 

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